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Il presente lavoro ha esaminato, alla luce del livello raggiunto dalle sottoscrizioni di strumenti derivati da parte degli enti locali (anche attraverso l'esposizione di un sintetico confronto quantitativo con gli altri Paesi europei), l'orientamento manifestato dalle amministrazioni pubbliche sia nel valutare correttamente il grado di "convenienza economica" dell'operazione, sia nel contabilizzare i derivati nei rendiconti economico-patrimoniali anche nell'ottica di ipotesi di negoziazione o di recesso anticipato da parte dell'ente locale. Particolare attenzione è stata rivolta alla corrente pratica legata alla concessione di un up front da parte dell'intermediario finanziario. Infine, per l'esame e lo sviluppo delle citate tematiche, è stato ritenuto propedeutico analizzare, attraverso un rapido excursus, anche l'attuale quadro normativo che disciplina l'attività in strumenti derivati delle amministrazioni pubbliche. In conclusione, l'analisi di due casi concreti ha rappresentato altrettante fattispecie tipiche di operazioni realizzate dagli istituti di credito con le amministrazioni pubbliche e segnatamente un ente locale (Comune) e un'azienda sanitaria. Prefazione di Elio Borgonovi.